Campionato 11° Giornata Ritorno
Stadio Favaro Veneto - Ore 15.30

Favaro - Giorgione  1-1
(Pilotto)

Favaro: Ugenti - Tramontin - Benato - Toffanin (21st Tagliapietra) - Stefani - De Lazzari - Giordano (27st Nisato) - Giusti - Peron ( 32st Diop) - Franceschi (40st Vecchiato) - Dri. A disp: Micheletto - Fontanella - Bernardi.

Giorgione: Liviero - De Marchi - Favaro - Cisotto - Vio - Longato G. - Stocco (34st Speggiorin) - Pilotto - Longato J. (39st Trevisan) - Agyeman - Simioni. A disp: Dengo - Stecca - Regazzo - Gerotto.

Pareggio a Favaro su di un campo infame, difficile da giocarci, con dossi, ciuffi d'erba e con il pallone spesso in rimbalzo falsato. Non abbiamo giocato e l'avversario, conoscendo il proprio campo ha sempre messo palla davanti e noi ci siamo adeguati. Solo così quest'oggi si poteva portare a casa un risultato positivo. La gara non bella ed interpretata da due squadre mature ed esperte, ha visto grandi pressioni continue e poco gioco, con le compagini in campo, poco intente al gioco e molto prudenti nel gioco palla a terra. Così ne è venuta fuori una gara di tiro al piattello, con la palla sempre lontano e con la ricerca delle seconde palle nella possibilità di far male all'avversario nella ripartenza.
Il primo tempo il Favaro, parte a spron battuto, con continue pressioni alte e con sempre 6/7 giocatori in pressione alta, con concessione di spazio nella loro metà campo. Non hanno impensierito Liviero, ma sono sempre stati sul pezzo, con combattività e corsa. Di contro la nostra fase difensiva è stata idonea e attenta, ma c'è stata solo quella.  Il centrocampo ha cercato di giocare, ma le pressioni avversarie hanno fatto si che la gara si indirizzasse in una partita fisica e di corsa. Davanti non l'abbiamo mai presa e il quartetto formato da Tramontin a destra, Benato a sinistra e De lazzari e Stefani centrali, non ha concesso nulla, soprattutto sotto il piano fisico. Qualcosa abbiamo fatto, ma sempre troppo poco e con poco coraggio nell'attaccarli in catena.
Termina un primo tempo ad occhiali, ma con la consapevolezza di aver fatto troppo poco per meritare la rete del vantaggio.
Si riparte il secondo tempo con la giusta aggressività ed il giusto coraggio di chi vuole portarsi a casa l'intera posta. Passano solo 40 secondi e siamo in vantaggio con Pilotto che si fa trovare pronto nell'inserimento, battendo Ugenti in uscita per l'1-0 momentaneo. La gara rallenta e siamo bravi a gestire le folate di pressione avversaria. Il Favaro ha poche idee e la butta avanti senza cognizione di causa, sperando su un errore avversario. La fase difensiva, in questo momento della gara, è buona, pressiamo alti, ma difendiamo con i giusti canoni, concedendo un paio di angoli.
La gara sembra indirizzarsi su una sterile pressione del Favaro, con una attenta fase difensiva dei nostri, Ma un calcio di punizione laterale ed una dormita generale, concede all'avversario di battere a rete, trovando l'1-1 in mezzo ad una selva di gambe, nell'area piccola. Non possiamo in questo punto della stagione, regalare una disattenzione, ad un avversario in difficoltà nel gioco, creando i presupposti negativi per una crescita mentale da parte dell'avversario ed una fiducia ritrovata con la rete del pareggio. Forse in questo frangente abbiamo espresso il miglior calcio della gara. Dieci minuti in cui la corsa e l'intuito è salito e le palle recuperate si sono moltiplicate, con Agyeman che in due occasioni non trova la rete risolutiva, prima a tu per tu con il portiere e poi servendo un pallone d'oro per Longato J. che non chiude a rete, facendosi rimontare dal difensore veneziano.
Si chiude la gara con un pareggio frutto di una brutta gara, a cui non possiamo e non dobbiamo ripetere in futuro. Si può capire lo stato d'animo dei giocatori, la fatica a gestire gli allenamenti, gli infortuni occorsi e il basso numero di giocatori a disposizione, ma questo non deve essere un alibi.
Oggi abbiamo fatto veramente poco per avere i crismi di una squadra che vuole crescere in mentalità vincente ed in risultato sportivo. Può capitare, ma credo che la volontà del gruppo, debba essere sempre superiore a qualsiasi difficoltà, dimostrando all'interno di una gara, le proprie capacità, con tenacia e decisione. I singoli poi, possono fare molto meglio di quello visto oggi, con maggiore caparbietà e maggiore qualità intuitiva calcistica.
Questo non significa che dobbiamo sempre vincere, ma credo che, concentrarci alla singola gara, tirando fuori il massimo da noi stessi, siano prerogative fondamentali per la continuità di risultato e per la nostra crescita personale.


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