Campionato 5^ Giornata
Stadio Comunale Castelfranco - Ore 15.30

Giorgione - Cavarzano  3-1
(Mancini(r) - Agyeman - Speggiorin)

Giorgione: Gasparello - Regazzo (35st Favaro) - Longato G. - Pilotto (1st De Marchi) - Stecca - Speggiorin - Simioni -  Cisotto - Gerotto (25st Longato J.) - Agyeman (39st Dametto) - Mancini (44st Martini). A disp: Dengo

Cavarzano: Barp - Lo Castro (18st Corbanese) - D'antimo (28st Ros) - Reveane (1st Pasqua) - De Marchi - Roccon - Pattaro - Coppo (38st Allegri) - Bridda - Boso - Russo (22st Panatta).

Sembra proprio che tutte le gare che giochiamo, indipendentemente dall'avversario, siano tutte molto simili. Avversario tosto, fisico e organizzato, in casa nostra un pochino più timido, in trasferta molto aggressivo e pimpante a livello fisico.
Ne usciamo con prestazioni altalenanti ma pur sempre ben interpretate. La nostra continuità va a singhiozzo e dobbiamo essere ancor più, di quello già visto in queste prime quattro gare, consci delle nostre potenzialità, associando corsa, intensità e ritmo alle nostre buone capacità tecniche. Quando questo manca, l'avversario ne trae vantaggio moltiplicando le proprie forze. Inoltre è già più volte che sento dire dall'avversario " ma voi siete il Giorgione" cercando giustificazioni, alla nostra buona prestazione, con l'arbitro o con falli o giocate al limite della fisicità. Mi sembra poco realistico e poco accrescitivo da parte degli avversari.
Nello sport e soprattutto nel calcio, conta molto il risultato, ma noi cerchiamo e cercheremo con tutte le nostre forze di ottenerlo attraverso una crescita del singolo giocatore e del collettivo attraverso il gioco. Questo da' modo al giocatore di essere conscio della propria crescita, dimostrando sempre gara dopo gara le giuste motivazioni, considerando il risultato una mera conseguenza del lavoro svolto.
Tornendo alla gara abbiamo "partecipato" nel primo tempo, mostrando una prestazione elegante, dimostrativa, scolastica, ma poco consona ai crismi di una prima squadra.
E' questo l'obiettivo da ricercare: essere mentalmente una prima squadra di livello, vista la categoria, così vicina ad una prima squadra, che sia seria D o Eccellenza, in modo da essere pronti in futuro al salto in una categoria "vecchia" in cui i tempi morti, le disattenzioni e la poca concretezza non sono all'ordine del giorno e possono far fare il salto verso il basso al singolo giocatore, se non messe in evidenza. Al contrario la giusta determinazione, l'equilibrio e la combattività unita al gesto tecnico sono la norma, sempre e per sempre !.
Inizia il secondo tempo con la giusta concentrazione e la giusta mentalità. L'avversario non molla nulla, ma cambia qualcosa a livello tattico, che nel corso della gara darà le dovute conseguenze. L'allenatore avversario cambia modulo e passa da un 451 prudente ad un 442 con esterni alti ad un 424 con due punte centrali e due esterni larghi. Questo nei minuti successivi ha creato più spazio e due squadre più lunghe, con maggiori spazi alle spalle della difesa avversaria. Qui ci siamo inseriti in modo autorevole più volte, centrando prima il calcio di rigore con Gerotto messo giù in area per il rigore seguente, battuto da Mancini per l'1-0 e subito dopo con i giusti tempi di inserimento per Agyeman, che salta anche il portiere con un tecnico colpo di testa e mette in rete a porta vuota il 2-0.
Qui una leggera flessione mentale c'è stata. L'avversario come altri già incontrati,sul 2-0, perso per perso, si butta in avanti alla rinfusa e con tanta fisicità e dinamicità. Qui noi facciamo fatica ad uscire e dovremmo in futuro lavorare molto anche su questi aspetti. Il Cavarzano trova la rete della speranza al 32 minuto, riaprendo la gara, con un ottimo gol di Boso.
Qui abbiamo una reazione importante, sia fisica, sia mentale, ricominciando a giocare, seppur con fatica, ma l'idea c'è. Pressiamo molto e corriamo con i nostri avanzati, trovando il calcio d'angolo giusto per la rete di Speggiorin (in foto ndr.) che insacca di testa, mettendo il pallone sul palo lontano, per il 3-1 finale. Dopo 8 minuti di recupero l'arbitro decreta la fine.
L'approccio alla gara e l'interpretazione è meritevole e autentica, ma i ritmi sono ancora bassi e le giocate veloci si vedono ancora poco. Siamo ancora all'inizio di tante battaglie da giocare. Predisponiamo la testa mettendo a disposizione la nostra capacità nel lavoro settimanale e cercando sempre di essere gruppo che rema rema rema..... non fermandosi mai !



Nessun commento:

Posta un commento